Bonus ricerca e sviluppo 2018: Studio CG vi spiega come funziona

Bonus ricerca e sviluppo 2018: Studio CG vi spiega come funziona

Una delle agevolazioni di cui possono beneficiare le aziende sono sotto forma di credito d’imposta.

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha  introdotto (Legge di Stabilità 2016) la possibilità di riconoscere un credito d’imposta del 50% per le imprese che effettuano investimenti incrementali in ricerca.

QUALI SONO I COSTI AMMESSI AL BONUS?

Rientrano tra i costi ammessi al bonus quelli per:

  • Personale impiegato nelle attività di ricerca e sviluppo;
  • Quote di ammortamento delle spese di acquisizione o utilizzo di strumenti e attrezzature di laboratorio con un costo non inferiore a 2.000 euro;
  • Spese relative a contratti di ricerca stipulati con università, enti di ricerca e altre imprese comprese le start-up innovative;
  • Competenze tecniche e le privative industriali (brevetti) relative ad una invenzione industriale

QUALI IMPRESE POSSONO BENEFICIARE DEL BONUS R&S?

Tutti i soggetti titolari di reddito d’impresa (imprese, enti non commerciali, consorzi e reti d’impresa), indipendentemente dalla natura giuridica, dimensione aziendale e settore economico d’appartenenza, potranno beneficiare del credito d’imposta per le spese di ricerca e sviluppo sostenute.

Il bonus ricerca e sviluppo è applicabile per gli investimenti effettuati dal 2015 fino al 2020.

E’ inoltre valido per le imprese operanti in tutti i settori e sul territorio italiano.

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